Confimi Industria Sanità su Nuove Prestazioni Protesiche e Critiche al Nuovo Nomenclatore Tariffario: bene la revisione ma l'impatto economico delle farà slittare ancora una volta l'ingresso previsto per il 1 gennaio 2025.
Confimi Industria Sanità, per voce del suo presidente Massimo Pulin, esprime il suo sostegno all’aggiornamento delle prestazioni protesiche comunicato recentemente dal Ministero della Salute e riportato da Quotidiano Sanità. Tuttavia, la Confederazione solleva numerosi e seri dubbi in merito alle modalità di implementazione delle nuove tariffe, soprattutto alla luce della tempistica e delle consultazioni avvenute.
“A pochi mesi dall’entrata in vigore prevista per il 1 gennaio 2025, apprendiamo di una revisione tariffaria sostanziale e di entrata in vigore anticipata al 1 dicembre di quest’anno. Pur apprezzando l’impatto economico favorevole per il settore, siamo seriamente preoccupati per l’assenza di una valutazione condivisa con le categorie del settore e la Conferenza Stato regioni, una decisione che potrebbe compromettere la sostenibilità del Servizio Sanitario Nazionale (SSN)” afferma Pulin.Confimi Industria Sanità evidenzia che le modifiche in discussione, con una spesa stimata aggiuntiva di 48 milioni di euro, potrebbero non essere sostenute dalle Regioni, rischiando così di far slittare ulteriormente l'entrata in vigore del Nomenclatore Tariffario.
Sono diversi anni che Confimi Sanità mette in luce le criticità del precedente impianto tariffario (2017) e ha avviato il proprio impegno nella redazione di un Nomenclatore rinnovato, che privilegia funzionalità e competenze, riducendo gli sprechi che invece l’attuale impianto potrebbe alimentare.“Il nostro invito al Ministero della Salute è quello di aprire un confronto per evitare ritardi che potrebbero avere conseguenze gravi per il nostro settore,” aggiunge il presidente Pulin.Rispetto al precedente Nomenclatore del 1999, il nuovo Nomenclatore Dpcm Lea ha apportato cambiamenti significativi, spostando alcuni prodotti dall’elenco “su misura” a quello “in serie,” eliminando e riorganizzando alcuni dispositivi per migliorarne la composizione e la funzionalità.
La revisione dell’Elenco 1 dei dispositivi su misura, in base al Dpcm del 12 gennaio 2017, ha ridotto i dispositivi da 1.315 a 1.063. “Questo aggiornamento ha comportato una diminuzione importante nel numero di prodotti, che passano a 200 nel nuovo elenco, con un aggiustamento dei componenti aggiuntivi e delle riparazioni richieste,” prosegue Pulin.Il nuovo nomenclatore amplia inoltre l’elenco delle ortesi e protesi per arti superiori e inferiori, con l’aggiunta di ausili per la mobilità e calzature ortopediche. Le tariffe, calcolate sul costo standard di produzione, permetteranno di coprire completamente dispositivi finora esclusi o solo parzialmente finanziati. Escludendo purtroppo tutto l'elenco del 30 bis che comprende ausili specialistici su misura oltre ai presidi per la deambulazione dei diabetici, tutto questo andrà a gara a danno di cittadiniConfimi Industria Sanità continuerà a monitorare gli sviluppi e auspica una collaborazione con il Ministero della Salute per assicurare una transizione che valorizzi le competenze, garantisca la sostenibilità economica del settore e salvaguardi l’efficienza del SSN.